Cos’ hanno in comune il Kamut, il Farro, il Miglio, l’Orzo, l’Amaranto? Sono tutti grani antichi, un tempo pilastri dell’alimentazione quotidiana e oggi ritornati prepotentemente in auge. Probabilmente, ne avrai sentito parlare in qualche trasmissione di cucina oppure visti al supermercato sullo scaffale dedicato ai prodotti benessere. Si tratta di semi e cereali coltivati secondo metodi tradizionali, quindi non geneticamente modificati, e provenienti dalle culture romane ma anche asiatiche, africane, azteche, maya, greche.
Rispetto ai grani comuni, contengono una maggiore quantità di fibre, vitamine, antiossidanti e sali minerali, come magnesio e potassio. Inserirli nella propria alimentazione significa non solo aggiungere una ventata di benessere alla propria dieta, ma anche regalarsi piatti alternativi dal sapore unico. Si possono consumare sia al naturale, sotto forma di chicchi, sia attraverso la farina che se ne ricava.
Uno dei grani antichi più conosciuti è il Kamut®. In realtà, quest’ultimo, è il nome del marchio del Grano Khorasan, dal 1990 di proprietà della famiglia Quinn che lo ha registrato per proteggere e preservarne le qualità eccezionali. Caratterizzato da un sapore nocciola, è una vera e propria fonte naturale di benessere ricco di fibre, selenio, zinco, magnesio. La farina che se ne ricava è un’ottima sostituta di quella integrale.
Sullo scaffale Lo Conte, fra le tante proposte della Linea Benessere, potrai trovare la farina di Kamut® ideale per realizzare tante gustose ricette come il pane, la pizza, la focaccia, le crepes. Il grano utilizzato proviene da agricoltura biologica certificata ed è lavorato attraverso un innovativo procedimento tecnologico che prevede la macinazione a cilindri e un particolare trattamento termico. Quest’ultimo migliora la lavorabilità, aumenta la digeribilità e la conservazione del prodotto. Come mai? Le alte temperature consentono una parziale gelatinizzazione degli amidi della farina che, in questo modo, diventa più digeribile da parte dell’organismo. Il processo termico, inoltre, stabilizza microbiologicamente il prodotto garantendo una maggiore conservazione.